Genitore di un Bambino Oppositivo e Aggressivo? Ecco come fare

Genitore di un Bambino Oppositivo e Aggressivo

Il disturbo della condotta viene raramente menzionato nel linguaggio comune, ma, se guardate i telegiornali o avete amici genitori di adolescenti, è possibile che vi siate imbattuti nei suoi tratti distintivi svariate volte.

Si tratta di un disturbo caratterizzato da una modalità persistente e ripetitiva di comportamento anti-sociale e di violazione di regole. Queste violazioni si possono notare in quattro aree: a) aggressione a persone e/o animali; b) distruzione di proprietà, es. atti di vandalismo; c) truffe o furti; d) gravi violazioni di regole (es. uscire da scuola senza l’autorizzazione di un adulto).

Il disturbo della condotta colpisce sia in infanzia che in adolescenza, ma se si manifesta prima dei dieci anni di età, solitamente il trattamento è più complesso. Quando il/la  ragazzo/a diventa un adulto, il rischio maggiore legato a questo disturbo è quello di trasformarsi in un conclamato disturbo antisociale di personalità, con tanto di atti criminali veri e propri.

“Fortunatamente”, i segnali del disturbo della condotta sono piuttosto riconoscibili ad occhio nudo, dato che includono comportamenti ben visibili che sono spesso fonte di disperazione da parte di genitori e insegnanti. Tuttavia, è bene tenere presente che, sotto ad un comportamento provocatorio e ad un’apparente assenza di empatia, si trovano dei connotati emotivi di grande insicurezza e bassa autostima. I bambini e gli adolescenti con questo disturbo mostrano indifferenza ai desideri ed ai sentimenti altrui, ma si tratta di un atteggiamento-corazza che li protegge da un vissuto personale doloroso.

Per affrontare il problema, sarà altamente consigliabile consultare uno psicoterapeuta. Tuttavia, tenere a mente alcuni punti chiave può aiutare:

1. Dietro alla rabbia c’è il dolore

E’ importante ricordarlo. Quando di fronte abbiamo un bambino che distrugge oggetti, urla o testa intenzionalmente la nostra pazienza, dobbiamo cercare di guardare oltre a quei comportamenti espliciti, fare un passo indietro come osservatori e chiederci: Perché? Che cosa sta provando davvero? Da cosa si sta difendendo?
I bambini e gli adolescenti con DP, infatti, tendono ad interpretare gli eventi in modo negativo e pessimista, addirittura minaccioso. Pur non essendo psicoterapeuti, anche solo considerare l’idea che quel bambino o quella bambina stia solo mascherando della sofferenza può rendere le cose molto più comprensibili e aiutare a fare un primo passo verso l’empatia e la sintonia reciproca.

2. Meglio premiare che punire

Non è infrequente che, con adolescenti e bambini con disturbo della condotta, il genitore si trovi a seguire un’escalation di punizioni sempre più severe. Eppure, più si stringe la cinghia, più il bambino trova nuovi confini da oltrepassare, nuovi modi per disubbidire.
Per spezzare questo cerchio e non ledere il rapporto affettivo con i figli, occorre cominciare a prestare attenzione alle cose positive che il bambino/la bambina è in grado di fare. Spesso, i comportamenti positivi passano in secondo piano, senza essere notati. Dobbiamo invece cercare di osservarli e valorizzarli, anche se inizialmente possono sembrare cose di poco conto. Premiare i comportamenti positivi con incoraggiamenti e dimostrazioni di affetto porterà il bambino ad averne ancora.

3. Osservare: dove, quando e con chi

Nessun comportamento umano avviene a caso. La rabbia, anche quando disfunzionale, ha un motivo di esistere, e osservare le situazioni precise in cui si manifesta è importantissimo per cominciare a capire le cause. Non è facile, ma in questa osservazione dovremmo includere anche il comportamento di noi stessi, in quanto genitori. Potremmo, inconsapevolmente, aver fatto qualcosa che ha causato paura, dolore e/o frustrazione nel “piccolo dirompente”.

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