Definizione di Trauma
Se cerchiamo la definizione di trauma sul dizionario online, troviamo “Evento negativo, che incide sulla persona e la disorienta”. Una definizione un po’ più approfondita, di Treccani, è la seguente: turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva.
Il Disturbo Post Traumatico Da Stress (PTSD)
Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), è il principale disturbo (anche se non l’unico) in cui, in psicologia e psichiatria, si fa riferimento al trauma psicologico. Le sue caratteristiche sono: esposizione a un evento potenzialmente traumatizzante; rivisitazione dell’evento in modo persistente; persistente evitamento degli stimoli connessi al trauma; sintomi della durata di almeno un mese.
Esso è definito “acuto” quando la durata dei sintomi è inferiore ai tre mesi, e “cronico” quando i sintomi durano tre mesi o più. Inoltre, i sintomi possono comparire a esordio ritardato (ad almeno sei mesi di distanza dall’evento traumatico).
Non sono solo gli eventi improvvisi ed intensi a causare trauma, ma anche eventi più sottili (es. maltrattamento psicologico) vissuti in maniera costante per un periodo prolungato di tempo.
Quali sono le caratteristiche del Trauma Psicologico?
E’ uso comune collegare la parola “trauma” ad un evento negativo molto forte, ma forse c’è qualcosa di più da considerare. Cosa significa incidere sulla persona? E disorientarla? E ancora: che cos’è a stabilire se un avvenimento ha forte carica emotiva? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di stabilire alcuni punti chiave che possano chiarire la differenza tra un “qualunque” evento drammatico ed il trauma.
1. Rivivere l’evento
Una caratteristica molto comune del) è la presenza di flashback: la persona, a causa di alcuni elementi presenti nell’ambiente circostante (un odore, un’immagine, qualcosa che ricordi l’evento passato negativo), si ritrova immersa nell’esperienza traumatica e la rivive, come se stesse accadendo in quel preciso istante. Questo fenomeno è dovuto all’attivazione dell’amigdala, una parte del nostro cervello in grado di inviare al corpo un’immediata reazione di allarme ed intenso terrore. Questa reazione ha una forte valenza evolutiva, poiché serve a proteggerci dai pericoli innescando una reazione immediata e rapida. Eppure, in una persona traumatizzata, l’allarme si attiva in maniera non contestuale, ovvero quando il pericolo non è davvero presente, ma “solo” rievocato.
2. Evitamento
Le persone che hanno vissuto dei traumi tendono a rifuggire, proprio a causa di questa intensa attivazione di paura, determinati luoghi e situazioni che possano ricordare l’evento vissuto in passato. Diversamente, chi vive un evento negativo ma non ne è stato traumatizzato, riesce, dopo qualche tentennamento e timore fisiologico, a “risalire a cavallo dopo la caduta”.
3. Distacco, estraneità
Il trauma non causa necessariamente flashback intensi. Può capitare, all’opposto, che la persona finisca per distanziarsi da determinati aspetti della propria vita, così da non rischiare di imbattersi nella paura e nel terrore. Alcuni modi in cui il cervello può reagire sono, quindi: dimenticare alcuni aspetti dell’esperienza traumatica (o dimenticarla completamente); diminuire la propria reattività emotiva generale (con il risultato di sembrare “assenti” alle persone circostanti); rivivere l’esperienza in vividi incubi notturni, ma non nella realtà quotidiana.
4. Soggettività
Innanzitutto, la differenza tra evento negativo e trauma risiede nella persona che lo vive. Uno stesso avvenimento può essere traumatico per qualcuno e non esserlo per qualcun altro, a seconda delle risorse possedute per farvi fronte, diverse per ognuno. Esistono anche eventi universalmente riconosciuti come terribili, con più potenzialità di provocare un trauma: assistere alla morte, essere gravemente feriti o minacciati, subire violenza sessuale o fisica, gravi incidenti, terremoti e catastrofi naturali; tutte queste cose hanno grande impatto sul nostro senso di sicurezza personale. Tali eventi sono vissuti come spaventosi perché abbiamo il senso di non poter fare nulla per cambiare il loro corso. Veniamo così all’ultima, grande differenza tra traumi ed altri eventi negativi.
5. L’impotenza
Ciò che davvero pare cruciale non è la carica negativa dell’evento, ma la sensazione o meno, da parte di chi lo vive, di potervi fare fronte. In altre parole, se ci sentiamo in grado di affrontare una determinata situazione, grazie a risorse personali, al fatto di avere qualcuno su cui contare, o anche ad un tempestivo intervento psicologico (che ci permetta di raccontare a noi stessi e ad un altro in termini comprensibili che cosa sia avvenuto) è difficile che svilupperemo un trauma. Il senso di impotenza di fronte agli eventi è ciò che davvero paralizza l’uomo, e crea quella serie di componenti difensive della mente che riassumiamo col nome di trauma.
Proprio per questo motivo, non sarà mai sottolineata abbastanza la rilevanza dei fattori protettivi; e forse, la più grande risorsa che abbiamo contro l’impotenza è la vicinanza di qualcuno che possa capire, o perlomeno ascoltare.